“Io che ero innamorata dell'Arma dei Carabinieri non potevo fare altra scelta, quindi mi ritengo anche una persona fortunata”. “Si crede a dei valori, dei valori che l'Arma dei Carabinieri incarna”. Non hanno avuto dubbi il Maggiore Micelotta e il capitano Putortì, la prima carabiniere paracadutista con un passato nei corpi scelti del Tuscania, la seconda appena trentenne, già comandante di un importante nucleo operativo della capitale. La divisa l' hanno scelta con la convinzione di chi sa di poter dare il massimo. “Ci sono tanti sacrifici e tante rinunce, però farlo con la convinzione di volerlo fare perché si crede in questi valori aiuta a superare tutto”. “Il senso del dovere, la disciplina, l'onore, che sono principi alla base della nostra, che non è tanto una professione quanto una missione, devono far parte del patrimonio genetico della persona. Quindi chi vuole in qualche modo lavorare e contemporaneamente però sentirsi carico di questi principi, sicuramente nell'Arma dei Carabinieri trova il massimo della sua espressione, altrimenti poi ti trovi ad affrontare delle situazioni dove non è sufficiente essere preparati, ma devi proprio sentire la passione, che poi la passione è quello che muove tutto nella vita”. I 205 anni dell'Arma dei Carabinieri, celebrati nella Caserma Salvo d'Acquisto di Roma alla presenza del Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, rappresentano infatti una scelta di vita nel nome dello Stato. “205 anni di efficienza, 205 anni di fedeltà agli italiani all'insegna della tradizione militare, perché l'essere militari è quello che distingue, è quello che caratterizza l'Arma dei Carabinieri”. Un impegno che deve essere scelto con convinzione perché le sfide sono spesso complesse. “E' difficile, è un lavoro pieno di responsabilità, però farlo con compassione, con dedizione e credendo in quello che si fa, aiuta ad affrontare le difficoltà”. Nessun rimpianto? “No, assolutamente, io dico sempre, sono sempre in debito con l'Arma dei Carabinieri”. Un augurio per il futuro dell'Arma? “Di continuare ad essere quello che è sempre stato per i cittadini, di continuare a sapersi meritare la stima, l'affetto e la riconoscenza per ciò che viene fatto, significano che non si fa null'altro che essere persone ordinarie che cercano di dare qualcosa in più”.