Sua maestà la carbonara. Un primo piatto principe della cucina romana. Di fronte a lui nessuno si tira indietro. Si potrebbe gustare a qualsiasi ora per la sua bontà, magari non per la sua leggerezza. Ma la carbonara ha la forza emotiva di farti cambiare umore, se fatta con amore e passione. Tanto che è uno dei piatti più taroccati al mondo. Dall'uso del romano cheese al posto del pecorino, a quello del bacon invece del guanciale, fino alla panna che sostituisce addirittura le uova. Quasi 6 italiani su 10 in viaggio all'estero si sono imbattuti in versioni storpiate della nostra cucina. È quanto emerge da un'analisi Coldiretti sui dati Noto Sondaggi in occasione proprio del "Carbonara Day". Spaghetti, bucatini, rigatoni o mezze maniche, meglio se rigate, che trattengono il condimento. Poco importa, l'importante è che ci siano prodotti di qualità e certificati. Uova, guanciale, pecorino romano e pepe nero. Al centro da sempre di diatribe e misteri per la sua origine o reale ricetta. Sembra che negli anni abbia subito varie modifiche. Tra le tante tesi attribuita alla sua storia, quella più accreditata sembra risalire al secondo dopoguerra, quando le truppe dei soldati americani assaggiarono la pasta cacio e ova abruzzese, preparata dai carbonai, carbonari in romanesco, da dove sarebbe nato il nome della pasta. La ricetta sarebbe frutto dell'incontro tra gli ingredienti americani dell'epoca e ciò che era disponibile in Italia in tempo di guerra. Tra varie tesi, leggende e storie legate a questo piatto, rimane un'unica e vera certezza: che ogni giorno dovrebbe essere il "Carbonara Day".