Arrivano prima in piccoli gruppi poi, diventano sempre più numerosi, in 350 si danno appuntamento qui, davanti al carcere di Opera, per protestare contro il 41 bis, il regime di carcere duro per mafiosi, terroristi e al quale è sottoposto Alfredo Cospito, l'anarchico trasferito da lunedì nel carcere di Opera, perché è molto debilitato e grave per lo sciopero della fame. Slogan, cori, striscioni con la scritta "41 bis uguale tortura di Stato". Il presidio degli anarchici inizia alle 14:30, alcuni manifestanti inveiscono contro giornalisti e operatori TV, chiedendo di non essere seguiti. Una parte di loro attraverso i campi attorno al carcere, con l'obiettivo di farti sentire dai detenuti al 41 bis. Il gruppo lancia qualche pietra e alcuni petardi contro gli agenti penitenziari, intanto Cospito, che dal 20 ottobre digiuna e assume solo acqua, zucchero e sale, rifiuta l'alimentazione forzata in caso di peggioramento delle condizioni di salute. È stato sottoposto al 41 bis da maggio, ma lui ha dichiarato di non essere un mafioso e chiede che il regime di carcere duro venga eliminato, perché limita libertà fondamentali. È stato condannato a 10 anni e 8 mesi di prigione, per la gambizzazione di Roberto Adinolfi, dirigente del Ansaldo Nucleare. A vent'anni per l'attentato del 2006, contro la scuola Carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo.