Entro la fine dell'anno, solo qui nello stabilimento di Lonato del Garda, il più grande del gruppo Feralpi, verranno installati 7mila e 400 pannelli fotovoltaici: 15mila metri quadrati che produrranno 4 megawatt. Saranno solo i primi dei 118 MW a regime entro i prossimi quattro anni, che copriranno il 20% del fabbisogno energetico delle aziende del gruppo Eni Italia e si tratta solo di uno degli investimenti di una strategia di sostenibilità. "Sono circa 120 o 130 MW per un costo complessivo intorno ai 120 milioni di euro cercando di investire nelle rinnovabili. E qui, ovviamente, per l'Italia vale il discorso del fotovoltaico. Stiamo andando avanti, acquisendo, diciamo così, dei terreni per poter giustamente investire nei pannelli, nel fotovoltaico; è chiaro che, anche qui, ci vuole una svolta all'interno del Paese, perché c'è molta burocrazia e, delle volte, noi incontriamo ostacoli negli enti locali più che a livello governativo". Qui, dove si lavorava 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, lo stop and go è una realtà da marzo scorso, da quando il picco toccò i 580 euro per megawattora. Sembrava una cifra record ma non è stato così. Ad agosto sono stati superati gli 800. Quel giorno, lo stabilimento era chiuso, una chiusura più lunga del solito perché, con i prezzi alle stelle, gli ordini diminuiscono. Oggi, il trend è in leggero calo ma c'è grande preoccupazione per i prossimi mesi: "La situazione, in questo momento, è molto, molto difficile; perché non sappiamo da qui al prossimo autunno, inverno che costo del gas ed eventualmente anche dell'energia, ci porterà questa situazione. Siamo in una situazione veramente di grande stallo e, oserei dire, è una vera catastrofe questa".