La crisi energetica mette in ginocchio anche il basilico D.O.P. genovese e delle 61 imprese liguri che lo producono direttamente, 8 sono a rischio chiusura quando a ottobre torneranno a riscaldare le serre giorno e notte per mantenere i 21 gradi costanti che le piantine necessitano per crescere. Costi della bolletta di energia elettrica già raddoppiati nei mesi estivi tra irrigazione e celle frigo. Qui siamo a Celle Ligure, tra mare e collina, il principale produttore di basilico D.O.P. in Italia. 12 serre e 46 dipendenti. Sei mesi l'anno i preziosi bouquet arrivano fino a Londra oltre che al mercato generale di Milano e naturalmente a Genova. Da 11 anni Paolo Calcagno, imprenditore lungimirante, ha avviato il riscaldamento attraverso una centrale a biomasse per abbattere i costi e tuttavia per la prima volta dovrà spegnere una delle sue serre. "Non abbiamo potuto portare l'acqua calda della centrale termica perché è troppo lontano e lasceremo, se continua così a rincarare le materie prime, metano e gasolio e corrente elettrica, lasceremo in funzione fino alla fine di novembre poi il mese di dicembre, gennaio e una parte di febbraio la lasceremo spenta." Questa azienda da sola riesce a produrre basilico D.O.P. in grado di condire 15.000 piatti di pasta al pesto ogni giorno. Un comparto che in Liguria conta 500 addetti, 50 imprese di trasformazione e un fatturato di 14 milioni di euro nel 2021, un danno che nei prossimi mesi potrebbe essere enorme. "Aziende più piccoline che hanno mantenuto impianti di riscaldamento a metano o mantenuto impianti di riscaldamento a gasolio di sicuro avranno purtroppo delle difficoltà a rimanere con dei prezzi bassi o a tenere aperte le aziende, perché poi non si può continuare a rimetterci. Un pericolo non solo di chiusura di aziende ma anche di mancanza di custodi del territorio." "E licenziamenti?" "E licenziamenti." L'impianto a biomasse che utilizza il cippato e guarda alla Green Energy potrebbe essere la strada per salvare il basilico e il pesto D.O.P. "Noi ogni inverno consumavamo dai 170 ai 175 mila litri di gasolio. Qui abbiamo ridotto le spese del 45%.".