Ad uccidere il carpentiere di 47 anni, Francesco Paolo Lombardo, colpito da un proiettile all'inguine è stato lo zio dell'uomo, Giuseppe lombardo, 61 anni, ma per errore. La vittima designata, infatti, sarebbe stato un pusher, colpevole di aver invaso la zona di spaccio dello zio della vittima. A ricostruire quant'è accaduto sono stati gli agenti della squadra mobile di Palermo, diretti da Rodolfo Ruperti. I parenti della vittima per difendere l'omicida avevano raccontato agli investigatori un'altra verità mettendo in atto un vero e proprio depistaggio. Avevano raccontato che il carpentiere, era stato aggredito da uno sconosciuto che aveva sparato nella notte, invece, l'uomo è stato colpito da un parente durante un regolamento di conti. La vittima era posizionata proprio dietro il reale obiettivo dell'agguato. Il pusher, quando si è accorto di Giuseppe Lombardo, ha tirato fuori la pistola e ha premuto il grilletto si è spostato e il proiettile ha centrato il carpentiere che è poi morto in ospedale. A confermare la dinamica di quanto è accaduto anche l'uomo che doveva essere vittima dell'agguato. Giuseppe Lombardo adesso è in stato di fermo, deve rispondere dell'accusa di omicidio colposo e tentato omicidio.