L'Inno d'Italia e un tricolore appeso alla facciata, lì dove campeggiavano le lettere cubitali con il nome di CasaPound, fatte rimuovere 10 mesi fa dal Comune. È così che il Movimento di estrema destra risponde alla notifica della Digos sul sequestro preventivo dell'edificio disposto dal Gip di Roma su richiesta della Procura che indaga a 16 persone per istigazione all'odio razziale e occupazione abusiva di immobile. È qui che CasaPound ha installato il suo quartier generale, prendendo possesso abusivamente del Palazzo del Quartiere Esquilino, in pieno centro, nel lontano 2003. Al momento ci vivono 20 famiglie, ma prossimamente dovranno andar via. “È un momento storico, una vittoria per la città” commenta la sindaca Virginia Raggi che ad agosto vuole recarsi di persona dinanzi all'edificio per assistere alla rimozione della scritta da lei ordinata e che già da tempo promette il ripristino della legalità. Il Movimento su Facebook ha raccolto i suoi sostenitori, ma con il sequestro l'immobile entra subito nella disponibilità del Tribunale. Lo sgombero dovrà invece attendere la decisione del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblica che si coordinerà con la Procura.