Caso Alpini a Rimini, donne molestate ora denunciano

"Lei fa parte del gruppo autodifesa donne che si è costituito in queste ore qui a Rimini, in questa città, mezzo milione di persone nello scorso fine settimana al raduno degli Alpini, lei c'era" "Esatto. Ovunque ci spostasse in giro per la città si ricevevano fischi, piuttosto che catcalling, richieste appunto di baci, piuttosto che vieni con me, vieni a bere questo, dammi un bacio di qua e una cosa di là. Tra le tantissime testimonianze che abbiamo raccolto siamo quasi 200 e abbiamo anche avuto tantissime testimonianze anche di molestie fisiche. Faccio parte di questo gruppo di autodifesa promosso da tre realtà: Casa Madiba Network, Non Una Di Meno Rimini e Pride Off. E ci siamo attivate per riuscire a fornire delle risposte. Ci stiamo anche organizzando attraverso un pool di avvocati per dare sostegno e supporto anche da questo lato qui" "C'è stata una prima denuncia ma ne seguiranno altre?" "Probabilmente sì. Per noi è anche grave il dibattito che si sta dando in queste ore, in queste giornate, rispetto al fatto che non sono molestie gravi o reali solo perché non sono corrisposte delle denunce formali. Laddove non c'è consenso quello è equiparato a violenza". "L'Associazione Nazionale degli Alpini condanna ogni episodio di violenza e si dice pronta a intervenire nel caso venissero accertate le responsabilità nei confronti dei propri iscritti ma la questione non riguarda un'associazione ma una mentalità, è d'accordo?" "Sono d'accordo, sicuramente noi viviamo in una società che è intrisa di sessismo, di discriminazioni. Sono casi che non è la prima volta che emergono, c'erano stati fatti simili, altrettanto gravi, anche nelle adunate del 2018 a Trento e in quelle del 2019 a Milano, e ci stupisce che l'Associazione Nazionale Alpini non abbia ancora preso provvedimenti in questo". "Come cambiare la mentalità? Come cambiare l'educazione?" "Iniziare ad aprire delle riflessioni serie a livello della società ma anche della politica eccetera rispetto a questi fatti qua. L'Italia è molto indietro, credo che ce lo testimonino anche il numero di femminicidi avvenuti solo nel 2022".