Il caso Bergamini non è chiuso, la condanna a 16 anni di reclusione per omicidio volontario della ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò, tanto per i giudici di Cosenza, che hanno emesso la sentenza, che per gli investigatori di Castrovillari, che hanno riscritto la vicenda giudiziaria, sarebbe in realtà soltanto un primo passo verso l'accertamento di una verità, dopo 35 anni, ancora incompleta. Denis Bergamini, idolo della tifoseria Cosentina, sarebbe stato ucciso per questioni passionali. Isabella Internò avrebbe deciso di salvare così l'onore per il mancato matrimonio in seguito all'interruzione di una gravidanza. Ma nella ricostruzione investigativa manca un pezzo importante: chi avrebbe aiutato la donna il 18 novembre del 1989 nella messa in scena del suicidio lasciando che il corpo ormai senza vita di Denis, morto per soffocamento, venisse arrotato da un camion in transito lungo la statale 106 nei pressi di Roseto Capo Spulico? Per cercare risposte a questo fondamentale interrogativo, i giudici della Corte d'Assise di Cosenza hanno deciso di trasmettere alla Procura della Repubblica di Castrovillari gli atti relativi ad un cugino dell'imputata, Roberto Internò, affinché ne valuti la posizione in relazione all'omicidio.