Uno sparo che recide il midollo spinale e spegne i sogni olimpici di una promessa del nuoto, che però decide di rinascere, e lo racconta in un libro, per ricominciare a vivere prima ancora che a gareggiare. 3 febbraio 2019. Le immagini della sparatoria sono in bianco e nero. Provengono da una telecamera di sicurezza. Manuel Bortuzzo è insieme a Martina, la sua fidanzata, di fronte ad un tabaccaio, nella periferia sud della capitale. E' nel posto sbagliato al momento sbagliato visto che altri due giovani, con pochi anni più di Bortuzzo, lo scambiano per qualcuno che fa parte di un gruppo rivale, dopo una rissa in un vicino locale, e gli sparano da un motorino. Manuel sopravvive, ma ha 19 anni, è paralizzato, la sua ascesa agonistica è dissolta in un istante. Un istante dal quale il giovane vuole però solo ripartire. Il 18 febbraio Bortuzzo inizia la riabilitazione e il 7 marzo compare in un video nella piscina della clinica Santa Lucia di Roma. L'8 maggio Manuel torna a casa ed annuncia che continuerà ad allenarsi in palestra e a nuotare. Il 18 luglio del 2019 rispunta in vasca mentre nuota a stile libero. La lesione midollare non era completa, racconta il giovane, confessando di avere ancora la speranza un giorno non solo di nuotare, ma di tornare anche semplicemente a camminare.