Si identificano con la sigla FAI-FRI, Federazione Anarchica Informale Fronte Rivoluzionario Internazionale, si oppongono all'anarchismo sociale, all'attuale ordine costituito dai Paesi d'Europa e al marxismo, considerato anche questo, una forma di autoritarismo oppressivo. Ma non è possibile definirli un'organizzazione, hanno una struttura orizzontale e agiscono come cellule separate o come singoli, e in Italia, le prime rivendicazioni sono comparse intorno al 2003. "Più che un'associazione è un metodo, viene anche così definito nelle sentenze. Un metodo di azione appunto. È un metodo che prevede l'assenza di delega. Questo caratterizza ... L'obiettivo finale è quello di attuare la rivoluzione sociale e quindi ribaltare il potere, annientare il potere dello Stato come principale realtà istituzionale organizzata attraverso il potere esercitato appunto dagli uomini sugli uomini." E nel nostro Paese hanno rivendicato una decina di attentati da inizio 2000, azioni dimostrative per lo più commesse contro simboli dello Stato. Non esistono atti fondativi, né statuti o certificati di affiliazione. Impossibile stabilire chi aderisca o ne faccia parte. "È importante notare come gli episodi contestati, comunque rivendicati come FAI, siano abbastanza risalenti principalmente nei fatti, tant'è che nelle sentenze si dubita addirittura della persistenza di una realtà che possa definirsi FAI-FRI. Questo è uno dei motivo per i quali si chiede la revoca del 41bis, del regime di 41bis dato a Cospito.".