Si aggiunge un nuovo capitolo allo scandalo che ha travolto l'Accademia Internazionale di Ginnastica Ritmica di Desio. La procura di Monza ha iscritto nel registro degli indagati Emanuela Maccarani, direttrice tecnica, e Olga Tishina, sua assistente, che dovranno rispondere dell'accusa di aver perpetrato comportamenti vessatori e abusi psicologici nei confronti di alcune giovani atlete, tutte minorenne all'epoca dei fatti. È la fine di ottobre, il clima all'interno dell'Accademia di Desio si fa intollerabile. Alcune ex atlete decidono di parlare. Raccontano di umiliazioni, insulti sul proprio aspetto fisico, pressioni psicologiche e quotidiani logoranti controlli del peso. "Pesavo 36 kg ma ero ancora considerata grassa. Prendevo i lassativi, non ho avuto il ciclo per un anno", racconta una delle giovani atlete. Ma non sono le sole. Dopo di loro si fanno avanti altre ginnaste che spiegano il prezzo della perfezione. Un prezzo insostenibile, fatto di imposizioni e divieti. A nulla serve il tentativo della Maccarani, nel frattempo sospesa dalla Federazione, di difendere la sua posizione con un messaggio su Whatsapp ai colleghi. Ormai gli argini si sono rotti. La vicenda assume portata nazionale, il caso finisce sul tavolo del Ministro dello Sport Andrea Abodi che ne discute con il presidente del CONI Giovanni Malagò e con il presidente della Federazione Ginnastica d'Italia Gherardo Tecchi. L'Accademia di Desio viene commissariata. Dopo aver inizialmente aperto un fascicolo senza ipotesi di reato né indagati, adesso si muove la Procura della Repubblica di Monza. Come spiegato dal procuratore Claudio Gittardi, gli inquirenti intendono verificare quanto denunciato dalle ragazze. Maccarina e Tishina dovranno dunque rispondere all'autorità giudiziaria, che ora dovrà far luce su una vicenda che ha travalicato i confini dello sport.