Assolto perché il fatto non costituisce reato, è la sentenza della Corte d'Assise di Arezzo, chiamata a giudicare Sandro Mugnai, il 55enne artigiano aretino che il 05/01/2023, uccise a colpi di carabina il 59enne vicino di casa Gezim Dodoli, che con una ruspa stava provando a demolire la sua casa nella frazione di San Polo, dove Mugnai si trovava con la propria famiglia quando il vicino, a causa di vecchie ruggini sfociate in una lite, cominciò a distruggere con un escavatore la parete portante dell'edificio dopo aver travolto quattro auto sul piazzale antistante. Fu allora che l'artigiano imbracciò il suo fucile per la caccia al cinghiale ed esplose cinque colpi letali. La successiva vicenda giudiziaria fu complessa dopo arresto per omicidio, il GIP lo scarcerò riconoscendo la legittima difesa. Quando si andava verso l'archiviazione, il PM chiese il rinvio a giudizio per eccesso colposo di legittima difesa. Dal momento che il GUP non ravvisò gli estremi per il reato, il PM procedette per omicidio volontario, reato per il quale Mugnai rischiava fino a 21 anni di carcere. Nello scorso novembre. l'ultimo atto, secondo il PM l'artigiano non voleva uccidere il vicino, ma la sua difesa fu comunque sproporzionata. L'accusa in aula chiese quattro anni. I giudici ora dicono il fatto non costituisce reato, assoluzione. Sono stati anni terribili, dice Mugnai all'uscita dell'aula, ma non festeggerò, è morta una persona.























