Smartphone violati senza che i legittimi proprietari se ne accorgessero. Fino a quando il fondatore dell'ONG Mediterranea Saving Solution, Luca Casarini e il direttore del quotidiano online Fanpage Francesco cancellato, allertati da Meta, perché qualcuno aveva manomesso i loro dispositivi, hanno sporto denuncia portando tutto allo scoperto. Un nuovo caso di estrema gravità, che ha portato la società Paragon a rescindere il contratto con l'italia per l'uso anomalo dello strumento di intercettazione. Oltre 7 fra giornalisti ed attivisti politici spiati con il sofisticato software Graphite, che l'azienda israeliana vende solo per un utilizzo destinato ad indagini su reati gravi, come mafia e narcotraffico. Nel mirino di mandanti ancora misteriosi, ci sarebbero almeno tre persone appartenenti all'ONG di Casarini, fra le quali, afferma l'europarlamentare del PD Sandro Ruotolo, l'armatore della Mediterranea Beppe Caccia. E mentre il governo esclude un ruolo dei nostri servizi segreti nello spyware, il quotidiano Haaretz scrive che Paragon avrebbe avuto in Italia due clienti: un'agenzia di polizia ed un'organizzazione di intelligence. "Com'è possibile che il governo dica che non ha spiato giornalisti e attivisti con con Paragon, e nello stesso tempo Paragon rescinda il contratto con agenzie governative italiane per aver spiato giornalisti e attivisti, quindi in relazione al caso del King Day degli account di WhatsApp. Il governo ha mentito ieri quando ha detto questo o meno? O sta mentendo Paragon?" In attesa di ottenere verità e giustizia, le opposizioni premono perché la premier e i ministri competenti si presentino in Parlamento. Ma prima di andare in Aula per rispondere all'interrogazione del centro-sinistra, il governo dovrebbe riferire al Copasir. .