Sono molto scosso, ancora sotto choc. Sto vivendo una situazione molto difficile sia a livello fisico che a livello emotivo. A parlare è Luca Campana, 31 anni, l’elettricista specializzato rimasto ferito durante il veglione di capodanno a Rosazza, nel Biellese, da un proiettile esploso accidentalmente dalla pistola del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo. Campana è stato ascoltato per tre ore in Procura, a Biella, come persona informata dei fatti. Ha ricostruito quanto accaduto al veglione dall’arrivo, intorno a mezzanotte e mezzo, di Pozzolo. E ha ribadito di non aver mai toccato il minirevolver del deputato. Ha solo sentito lo sparo e accusato un dolore lancinante alla coscia sinistra, trafitta dalla pallottola. Porta ancora le stampelle, la prognosi è di dieci giorni. Al termine del colloquio col sostituto procuratore Paola Francesca Ranieri, titolare del fascicolo, Campana, tramite il suo avvocato, ha presentato querela nei confronti di Emanuele Pozzolo che, in una ricostruzione dei fatti ai Carabinieri ha riferito che sarebbe stato il ragazzo, genero del caposcorta del sottosegretario alla Giustizia Delmastro, a raccogliere la pistola per terra e a far partire inavvertitamente il colpo. Dalle prime analisi degli investigatori, il proiettile sembrerebbe essere stato sparato ad un’altezza di 80 centimetri/un metro con una traiettoria parallela al pavimento, ma la Procura di Biella, che ha dato parere favorevole anche al ritiro del porto d’armi e al sequestro dell’altra pistola e delle quattro carabine per uso sportivo che Pozzolo detiene nella sua casa di Vercelli, potrebbe chiedere una consulenza balistica. Nel frattempo, dalle testimonianze raccolte, risulta che fosse proprio Pozzolo a tenere in mano l’arma, mostrandola sul palmo per evidenziarne le ridotte dimensioni. Per ora il deputato resta indagato per lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi.