"Ma io penso che il movente sia prettamente economico, ma perché il mio ex cognato non ha mai fatto niente tutta la vita. Lui era e non ha lavorato." Suicidio non poteva essere, il fratello di Liliana Resinovic, trovata morta il 05 gennaio 2022 in un parco a Trieste, non si è mai dato pace. I suoi sospetti per il marito Sebastiano Visintin, ora indagato per omicidio, sono agli atti della Procura. Secondo le testimonianze della famiglia, la donna aveva deciso di andarsene di casa. "Sì, voleva andarsene e non voleva di sicuro perché mia sorella era buona, lasciarlo allo sbaraglio e magari le ricercava un appartamentino più piccolo, qualcosa e essendo lei, la persona che aveva maggiore entrata in famiglia, doveva in ogni caso mantenerlo in maniera appunto che che veniva dopo, concordato, non so se tra i coniugi o con il giudice. E lei era disposta a tutto questo, non gli è stato permesso. Lei non poteva andar via di casa." Un paio di guanti rossi e un maglione giallo tra gli oggetti sequestrati nei giorni scorsi a casa Visintin, era vestito così il giorno in cui la moglie sparì. "È fantastico questo sentiero." Il video fu girato dall'indagato con la GoPro durante un giro in bicicletta nel Carso e fu fornito agli inquirenti come alibi. Era il 14 dicembre 2021 Liliana uscì di casa alle 08:30 e non ritornò mai più. Tracce di peli, fili sarebbero state trovate sul maglione della donna, trama di tessuto lasciata da una mano che indossava un guanto su uno dei sacchi neri all'interno della quale era avvolta. Tutti elementi da rivalutare, come il racconto di quei giorni. "Voglio appunto che spieghi perché lui non l'ha mai cercata e non ha mai, ha sempre nascosto tutto e ha raccontato e tuttora avanti racconta bugie." .