La riesumazione dopo oltre due anni, al cimitero di Sant'Anna, a Trieste. Qualcosa non torna nella morte di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021, il cui corpo senza vita è stato trovato solo il 5 gennaio successivo in un boschetto poco distante dall’abitazione dove viveva con il marito, Sebastiano Visintin. Dalla ricostruzione degli investigatori la donna scompare dopo essere uscita di casa per andare da Claudio Sterpin, un amico con il quale intrattiene una relazione molto stretta. La riesumazione è stata ritenuta opportuna dall'antropologa forense Cristina Cattaneo, alla quale la Procura di Trieste aveva dato l'incarico di redigere una perizia medico-legale per fare chiarezza sulla morte della donna. "Domani sono 26 mesi che Liliana non c'è più, e ancora adesso non abbiamo risposte. Questa è una cosa che andava fatta anche per dare una parola fine. Io spero che dopo lasceremo in pace Liliana. Quello che ho visto oggi, guarda, è una cosa che non auguro a nessuno". Insieme a parenti e amici Claudio Sterpin, a casa del quale il giorno della scomparsa Liliana non risulta mai essere arrivata, è da sempre convinto non si sia trattato di suicidio. E cerca risposte. "Scusa per il vilipendio che ti viene fatto, ma è indispensabile per ricercare la verità. La verità che non è sicuramente il suicidio che ci hanno voluto propinare. Non è stato fatto, praticamente, poco più di niente in un anno e mezzo, se non preparare un faldone che dice esclusivamente che lei si è suicidata. Come? Cosa? Quando?".