Torna spesso dove Liliana Resinovich fu ritrovata il 5/1 del 2022. Claudio Sterpin, l'amico, ha imparato a conoscere il parco dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste, ed è convinto che l'assassino non possa aver fatto tutto da solo. I magistrati hanno cristallizzato la sua testimonianza in cinque ore di incidente probatorio. Sterpin racconta di una storia altalenante durata 40 anni con la vittima. La sua figura si lega così ad un possibile movente. L'unico indagato è il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, che nega l'esistenza di un rapporto tra i due, mentre Sterpin riferisce che erano in procinto di iniziare una vita insieme. "Io sono relativamente convinto che lui sa quello che è successo per filo e per segno. Il fatto che non ha fatto niente per cercarla prima di tutto, per cui lui non ha cercato Liliana perché sapeva che lei tanto non se ne sarebbe tornata. Noi ci siamo sentiti per l'ultimissima volta quando lei mi ha detto per telefono, io troverò modo di dirlo a Sebastiano. Da solo una persona, neanche se è un padre eterno riesce a fare tutto quel casino, cioè prima pestarla, poi soffocarla, poi vestirla e rivestirla, era come se non fosse successo niente." Un ulteriore incidente probatorio è stato richiesto dalla Procura di Trieste per approfondimenti sul DNA indicato nella consulenza della dott.ssa Cristina Cattaneo, sui reperti piliferi degli indumenti della vittima e ulteriori impronte sui sacchi in cui la donna è stata ritrovata. "Sono convinto che la verità non potrà non essere trovata. Spero di viverci per godere del fatto che sia stata trovata, non può non essere ecco le dico io." .