Caso Sangiuliano, liti e minacce in chat allegate a denuncia

Che fosse un rapporto tormentato quello fra Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria boccia è certo anzi provato da una serie di messaggi delle chat intercorse tra l'ex Ministro della Cultura e l'imprenditrice di Pompei, messaggi che fanno parte della documentazione allegata alla denuncia che Sangiuliano ha presentato contro la donna per pressioni indebite e che il quotidiano La Verità ha pubblicato, riportando alcuni passaggi di conversazioni caratterizzate da liti, minacce, riappacificazioni, di nuovo liti. Ho fatto delle cose che non avrei mai fatto, reciterebbe uno dei messaggi dell'ex Ministro a Boccia, che risponde, hai ragione. Si legge poi di un riferimento a quanto accaduto nella notte fra il 16 e 17 luglio scorsi, sfregiato, scrive Sangiuliano, che in quei giorni apparve in pubblico con un vistoso graffio sulla fronte. Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo e lei risponde, mi hai letteralmente mandato fuori di testa, mi hai portato ad un punto imbarazzante, mi hai fatto diventare una iena, al punto che arriva a chiedergli di poter accedere al suo cellulare, pena in caso di rifiuto, l'inoculazione di un Trojan per poterlo controllare. Secondo il quotidiano di Belpietro, Maria Rosaria Boccia avrebbe anche insistito perché Sangiuliano firmasse un patto di riservatezza, secondo il quale lui non l'avrebbe più dovuta cercare e lei non avrebbe mai rivelato la loro presunta relazione, ma in alcuni dei messaggi riportati l'ex Ministro si rifiuta di firmare e ancora, sempre su La Verità, conversazione del 2 agosto scorso. Lui digita, sono arrivato al punto di non farmi problemi se tu fossi incinta di me, anzi sarei stato felicissimo. Lei una settimana dopo, sarai libero di viverti questa esperienza come vorrai nel rispetto di tuo figlio, alludendo ad un'ipotetica gravidanza.