Caso Uss, Nordio: no interferenze con azione disciplinare

Difende l'operato del suo ministero e allo stesso tempo punta il dito contro quello dei giudici della Corte d'Appello di Milano, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, nell'informativa urgente alla Camera, sul caso della fuga di Artem Uss, l'imprenditore Russo figlio di un oligarca vicinissimo a Putin, evaso dagli arresti domiciliari in provincia di Milano prima della sua estradizione negli Stati Uniti e dopo la revoca della misura cautelare in carcere decisa dai giudici milanesi. Una decisione questa, attacca il ministro, presa con un provvedimento di sole cinque righe, nonostante la contrarietà della procura generale e i numerosi allarmi sul pericolo di fuga lanciati dal dipartimento di giustizia americano. Decisione che ha portato il ministero ad avviare un'azione disciplinare nei confronti di quegli stessi magistrati e che Nordio definisce tutt'altro che un intromissione. "Nessuno può permettersi di imputare al ministro una interferenza invasiva quando esercita le sue prerogative per verificare la conformità del comportamento dei magistrati ai doveri di diligenza, tra i quali campeggia il dovere di motivazione dei provvedimenti". Nordio in aula definisce un'eresia l'idea che il ministero potesse impugnare la decisione dei giudici milanesi e spiega che sono in corso accertamenti del Viminale sulla fuga di Uss e approfondimenti per l'attivazione della procedura di congelamento dei suoi beni italiani. E mentre Tajani cerca di spegnere la miccia della reazione esterrefatta degli americani, come l'ha definita Nordio, assicurando ora l'impegno italiano nelle indagini e la solidità del rapporto con gli Stati Uniti, l'opposizione parla invece di una figuraccia internazionale e imputa al ministro di voler scaricare sui giudici responsabilità del Governo. "E ancora una volta, non si assume la responsabilità di fatti gravissimi che avvengono, che riguarda il suo operato, riguardano l'operato del ministero che rappresenta, che è evidentemente incapace e inadeguato nella gestione di una vicenda delicatissima che ha peraltro esposto il nostro paese ad una figuraccia internazionale".