Il Tribunale del Riesame di Brescia ha annullato il decreto di perquisizione e sequestro eseguito il 9/10 a carico dell'ex procuratore di Pavia Mario Venditti e del PM Pietro Paolo Mazza, ora a Milano indagati per peculato e corruzione nell'inchiesta bresciana sul cosiddetto "sistema Pavia", che si intreccia anche con il caso Garlasco. I giudici hanno ordinato la restituzione di tutti i beni sequestrati, tra cui telefoni, pc e altri dispositivi elettronici. Gli indagati sono accusati di aver ricevuto utilità di vario tipo: pranzi, sconti e servizi gratuiti in cambio dell'esclusiva a due società del noleggio degli apparecchi di intercettazione e del servizio auto per la Procura, anche per uso privato. I dispositivi di Venditti non verranno in realtà restituiti in quanto ancora sotto sequestro per l'altra inchiesta che vede l'ex magistrato accusato di corruzione in atti giudiziari nel caso dell'omicidio di Chiara Poggi. L'accusa è di aver scagionato, in cambio di soldi, Andrea Sempio, nella prima indagine a suo carico, nel 2017, sul delitto di Garlasco. La difesa sta ora valutando l'ipotesi di presentare una denuncia per falso ideologico a carico dei titolari del fascicolo. "Non c'è dubbio che sia una rappresentazione falsa. Il poter iscrivere qualcuno in concorso con qualcun altro per un omicidio, mentre la Cassazione ha dichiarato che esiste un solo assassino e un autore del reato". Il riesame aveva già annullato il sequestro dei dispositivi in quell'indagine ma i PM ne hanno disposto un altro, su cui pure la difesa ha fatto ricorso.























