Nuovo capitolo della vicenda sulla morte di Yara Gambirasio. Per quell'omicidio è stato condannato in via definitiva all'ergastolo Massimo Bossetti. Da Venezia sulla vicenda dei campioni di DNA residui dell'indagine, ora si indaga il PM Letizia Ruggeri, che dopo 4 anni di inchiesta nel 2014 individuò Bossetti come il responsabile dell'omicidio. Il punto principale contestato è lo stato di conservazione dei 54 campioni di DNA residui trasferiti, dopo i tre gradi di giudizio, dal San Raffaele di Milano all'ufficio corpi di reato a Bergamo. Il GIP di Venezia Alberto Scaramuzza ha disposto l'iscrizione nel Registro degli indagati per frode processuale e depistaggio per il PM del caso Yara. Si tratta dello stesso reato per cui la Procura di Venezia ha già archiviato la posizione del presidente della Corte d'Assise di Bergamo e di una cancelliera. Opponendosi a questa archiviazione, i difensori di Bossetti hanno presentato una nuova denuncia-querela, nella quale si accusa in modo particolare la PM Ruggeri. Il Procuratore di Bergamo Antonio Chiappani si dice sorpreso che dopo tre gradi di giudizio, dopo sette rigetti dei giudici di Bergamo, sia all'analisi che alla verifica, dello stato di conservazione dei reperti e dei Campioni residui di DNA, vi sia stata l'iscrizione nel registro degli indagati del PM Ruggeri. I 54 residui organici, ricorda il procuratore Bergamasco, erano rimasti in regolarmente crioconservati in una cella frigorifera dell'Istituto San Raffaele fino a novembre 2019, quindi oltre un anno dopo il passaggio in giudicato dalla sentenza della condanna e solo successivamente confiscati, come prevede il codice di procedura.