Quasi 50 migranti sono stati caricati a bordo del pattugliatore Cassiopea per essere trasferiti nei centri in Albania. La nave militare gemella della Libera che era stata utilizzata per i primi due viaggi sta procedendo ora verso il porto di Shinjin dove verranno presentate le domande di protezione internazionale e il governo italiano spera adesso in un esito migliore rispetto ai due precedenti. A ottobre-novembre infatti, 20 richiedenti asilo che erano stati portati negli hotspot albanesi furono liberati su decisione dei giudici del Tribunale di Roma che bocciarono i trattenimenti. I migranti erano stati quindi riportati in Italia e rilasciati sempre per mezzo di una nave militare con tutti i costi che l'operazione aveva comportato. Adesso a valutare saranno i giudici della Corte d'Appello e non più quelli delle sezioni migranti dei Tribunali come scritto in un emendamento inserito nel decreto flussi. Un cambiamento questo fortemente criticato dalle toghe oltre che dall'opposizione. La magistratura contesta infatti la procedura d'urgenza decisa senza alcun aumento dell'organico e senza risorse aggiuntive come ha spiegato il presidente della Corte d'Appello di Roma Giuseppe Meliadò. In attesa di capire cosa accadrà questa volta gli sbarchi a Lampedusa proseguono senza sosta. Negli ultimi giorni, si è registrato un'impennata di partenze e nelle ultime ore sono arrivati sull'isola quasi 500 persone e poi un' altra ondata dopo che un' unità della Guardia Costiera e di un'altra di Frontex hanno soccorso a largo di Lampedusa due imbarcazioni partite da Zuhara.