Questo paese era considerato la perla del subappennino e adesso invece ci apostrofano come un paese del Far West. A Castelnuovo della Daunia in realtà più che di far west tira aria di siesta. Cosa può aver spinto allora il sindaco di questo piccolo e tranquillo centro del foggiano ad invitare con tanto di avviso gli utenti del comune a tenere a casa minacce fucili e pistole? Con ironia si voleva dare uno schiaffo alla maleducazione. È ovvio che non è venuto nessuno in comune con fucile e pistole perché siamo in un comune veramente tranquillo dove non si è mai verificata a mia memoria un evento delittuoso. Quindi, c'è un po' di insofferenza rispetto al pagamento dei tributi perché siamo in un momento storico particolare e difficile. Noi comprendiamo i cittadini; volevamo porre in risalto un attimo questo aspetto. Una provocazione dunque che ha finito tuttavia per dividere il paese. Le provocazioni non si fanno soprattutto mettendo in cattiva luce il paese e l'intera comunità. Non è mai successo niente un paese tranquillo; è uno sfogo di lingua come diciamo da queste parti. Il sindaco De Luca da parte sua respinge le strumentalizzazioni e sottolinea come il manifesto sia servito in fondo a ridimensionare le estemporanee minacce di morte rivolte all'addetto ai tributi. Gli abbiamo evitato di denunciare perché avremmo creato forse un danno maggiore a queste persone, e abbiamo cercato di dare uno schiaffo alla maleducazione con questo manifesto. Col senno di poi rifarebbe quell'avviso così come è stato scritto? Metterei qualche virgolette in più.























