Catania, due persone arrestate per caporalato

18 dic 2019
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Sfruttavano i loro otto dipendenti stranieri pagandoli 2,50 euro all'ora per lavorare nei loro campi a raccogliere verdure e ortaggi. Li costringevano a vivere in condizioni disumane nelle serre, senza docce e servizi igienici. Adesso due imprenditori agricoli catanesi, fratelli di 40 e 49 anni, sono stati arrestati dai Carabinieri dell'Ispettorato al lavoro del capoluogo etneo con l'accusa di sfruttamento del lavoro e violenza privata. I loro otto dipendenti, di nazionalità rumena, tunisina e marocchina, venivano costretti a lavorare per più di dieci ore al giorno con paghe da fame. Non avevano giorni riposo e nessun tipo di tutela. Una giornata lavorativa fruttava loro al massimo 25 euro, quando invece la paga sarebbe dovuta essere di 64 euro. A fare scattare le indagini e i controlli dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato al lavoro è stata la denuncia di due ex dipendenti dei fratelli, due cittadini rumeni che erano stati allontanati dall'azienda dopo aver subito minacce perché avevano cercato di ribellarsi alle condizioni di lavoro alle quali dovevano sottostare per potersi guadagnare da vivere. I Carabinieri hanno iniziato a filmare la situazione e stamattina, su disposizione della Procura di Catania, hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Per i due è stata anche disposta la sospensione dell'esercizio dell'attività per un anno.

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