Delle ultime ore di vita trascorse con la figlia, Martina Patti dice di ricordare poco. Dopo l'asilo il ritorno a casa, la merenda, i cartoni animati, i 300 metri percorsi insieme dal retro della villetta fino al campo incolto in cui il corpo è stato ritrovato, poi il buio. "Ha dato questa spiegazione, come se non fosse lei ad agire, come se avesse avuto una forza soprannaturale alla quale non ha potuto resistere." Ma per i Carabinieri, ai quali lei stessa ha confessato il delitto e ha fatto ritrovare il corpo, si è trattato di un gesto premeditato e organizzato. Di certo a tutti, in quel drammatico lunedì, la giovane mamma era apparsa normale, anche alle maestre dell'asilo in cui alle 13 era andata a prendere la figlia. "E' venuta come ogni giorno, ha ricambiato l'abbraccio della figlia. Ci vediamo domani, non lo so." "Cosa ha chiesto?" "Ha chiesto come era andata la giornata, se era stata serena, se aveva pranzato, tutte domande normali che una mamma fa e io penso che una mamma che sta pensando quello che avrebbe fatto poco, cioè, come fai a chiedere, non lo so, con disinvoltura, chiedere amore come è andata. Io non lo so, non me lo spiego. Questa è la la cosa che fa male perché io so di aver affidato una bambina, proprio lì in prima fila. Elena è arrivata la mamma. So di aver affidato la bambina alla mamma e lei forse già aveva pensato tutto.".























