La più grande paura degli italiani? Subire un furto in casa. La pensano così 55 persone su 100. È quanto emerge dal rapporto "La casa sicura del futuro" presentato nel corso della prima edizione dell'Osservatorio sulla sicurezza della casa. "Se guardiamo l'andamento dei reati complessivamente c'è stata una riduzione del 25% negli ultimi 10 anni. Eppure i rischi reali o percepiti sono sempre più avvertiti. Quindi c'è una domanda di sicurezza come bene non negoziabile e questo significa rispetto alla propria incolumità personale o all'inviolabilità della casa. La sinergia, la complementarietà, tra offerta di sicurezza pubblica e privata sono una soluzione". Se da un lato negli ultimi anni sono diminuiti i furti, dall'altro cresce la domanda di sicurezza soprattutto tra le mura domestiche. 17 milioni di italiani infatti si sentono poco o per nulla sicuri a casa. "Sono cambiate le abitudini e il modo di vivere la propria casa. Noi abbiamo capito che noi vogliamo sentirci più tranquilli e più sicuri all'intero della nostra propria casa. Vogliamo sentirci sicuri nel caso di un'emergenza sanitaria e non sentirci soli nel caso di violenza domestica, dare sostegno agli anziani che si trovano in difficoltà prevenendo che qualcuno entri in casa quando noi siamo con la nostra famiglia e ovviamente prevenendo il furto quando uno esce di casa. Stiamo lavorando tanto per una tecnologia che possa lavorare nella prevenzione del furto". Ma la minaccia alla sicurezza in casa non arriva necessariamente dall'esterno. La violenza può scatenarsi anche all'interno dello stesso nucleo familiare. Un fenomeno purtroppo costante anche durante il periodo della pandemia. "Del focolare domestico in realtà i dati sono rimasti abbastanza costanti. Diciamo che è un tipo di violenza particolare che probabilmente ha radici culturali e che non ha conosciuto forti cali. È rimasto sostanzialmente costante".