E' bastato che il mare fosse di nuovo calmo perché decine di barche e gommoni tornassero ad attraversare il Mediterraneo, partendo soprattutto dalla Tunisia, dove il clima di intolleranza e violenza nei confronti degli stranieri immigrati sta spingendo ad una fuga in massa migliaia di subsahariani che vivevano da anni nel paese. In queste immagini una manifestazione in cui si chiede l'urgente evacuazione di massa, finora resa possibile solo per alcune centinaia grazie all'intervento delle ambasciate dei propri paesi d'origine. Ma nella maggioranza dei casi affidandosi ai trafficanti i profughi hanno scelto la via del mare, tentando di raggiungere l'Europa. Negli ultimi giorni più di 2.000 persone sono state fermate e riportate indietro dalla guardia costiera tunisina. Una barca è naufragata mercoledì, poco dopo la partenza, con un bilancio ancora imprecisato di vittime. Altre imbarcazioni sono riuscite a spingersi fino a Lampedusa più vicina alla Tunisia che alla Sicilia. Una barca alla deriva a poche miglia dall'isola è stata soccorsa dalle motovedette di Guardia Costiera e Guardia di Finanza. A bordo oltre 200 persone trasferite nell'hotspot, dove intanto all'alba erano stati portati altri 167 migranti e profughi. Il team di Medici Senza Frontiere, tornato in mare a bordo della Geo Barents, ha salvato nella notte altri 190 naufraghi con il supporto della nave Umanitaria Louise Michel. 2 grossi pescherecci sovraccarichi sono stati invece avvistati a sud-est della Sicilia dalla Guardia Costiera con a bordo più di 1.000 persone. Guardia Costiera è impegnata giovedì in altre operazioni di soccorso, altre 800 persone riprese in queste immagini a bordo di barconi sovraffollati sono poi state fatte sbarcare nei porti di Roccella Jonica, Crotone, Messina, Catania e Augusta.