Fiducia nella saggezza di Mattarella, si riassume così l'incontro dei leader di centrodestra con il Presidente della Repubblica. Un incontro nel quale Salvini, Meloni e Tajani hanno manifestato al capo dello Stato, a nome di tutta la coalizione di centrodestra, la grande preoccupazione per la condizione dell'Italia, mentre emergenza sanitaria ed economica si abbattono sulle famiglie e sulle imprese, il voto di martedì ha certificato l'inconsistenza della maggioranza, dicono. Con 3 milioni che rischiano di perdere il lavoro, 500000 negozi e imprese che hanno già chiuso, 8 milioni di studenti e 1 milione di insegnanti in difficoltà, non si può continuare ad assistere alla compravendita dei senatori. Secondo Giorgia Meloni con questo Parlamento è impossibile lavorare. Il voto di martedì ha dimostrato che il Governo non ha più una maggioranza compatta e la nostra convinzione è che il problema non sia semplicemente il Governo, ma questo Parlamento che non può risolvere i problemi della nazione. Mentre per Conte l'imperativo è fare in fretta, per il centrodestra c'è fibrillazione per la situazione in Forza Italia in particolare, nonostante Silvio Berlusconi abbia garantito di tenere unito il gruppo, quelle di Renata Polverini, Maria Rosaria Rossi, Andrea Causin potrebbero essere solo le prime fuoriuscite dal partito. Acque agitate anche nell'Udc di Lorenzo Cesa, non più segretario nazionale del suo partito perché indagato per concorso esterno in associazione per delinquere nell'ambito dell'operazione Basso profilo della Dda di Catanzaro. Inoltre i partiti più piccoli della coalizione, a partire da Giovanni Toti, non vedono di buon occhio un voto ora, ma preferirebbero un Governo di salute pubblica, di scopo, di unità nazionale che possa portare al voto, magari l'anno prossimo.