"Questa che ho in mano è la lettera che ha permesso il ritrovamento di mia figlia, senza l'aiuto di questa persona, che non so chi sia quindi dovrò ringraziare un angelo custode anonimo, non avrei mai trovato mia figlia." È di nuovo con il suo papà, a Cesena, Noemi la bambina che oggi ha 9 anni e mezzo rapita dalla madre polacca e portata in Polonia quasi 3 anni fa. Da allora per Filippo Zanella un percorso giudiziario investigativo senza fine. Non ha più notizie della figlia nonostante sentenze di tribunali italiani e polacchi impongano alla ex compagna di riportarla in Italia. A dicembre si trasferisce in Polonia per cercarla, assume investigatori, distribuisce volantini con la foto della bambina ma non riceve l'aiuto sperato dalle istituzioni. "Ho avuto la fortuna di avere le risorse economiche, di poter pagare tre avvocati, quattro investigatori privati, il viaggio, tre affitti ma qualunque altro genitore è abbandonato a se stesso, alla sua disperazione." La svolta un mese fa, il luogo dove si trova la figlia rivelato da una lettera anonima. "Io devo ringraziare questa persona ma soprattutto i colleghi dell'Associazione Uomini vittime di violenza, in particolare la presidente Rita Fadda che ha diffuso la comunicazione della scomparsa di mia figlia su tutti i gruppi social polacchi instancabilmente ed è stato grazie a questo tam-tam di comunicazioni che probabilmente la notizia è arrivata a questo anonimo che ha scritto queste righe dicendomi dove si trovava mia figlia." Noemi in una città al confine con l'Ucraina, Filippo Zanella ritrova la figlia dopo diversi appostamenti e interviene con le Forze dell'Ordine polacche, la bambina è per strada con la madre. "Sono stati dei momenti anche di tensione, diciamo che l'emozione di rivedere mia figlia è stata molto forte." Giovedì notte e rientro in Italia, a casa, a Cesena, le prime fotografie, il primo video. "Siamo io, mia madre che è la nonna e Noemi, questo è un video di lei che ha ripreso a giocare felice sull'altalena." "Vai! Bravissima!" "Dovremo tenere gli occhi aperti perché dei rapimenti successivi anche al recupero avvengono molto spesso. Lo Stato, l'Europa deve tutelare i diritti dei suoi cittadini e soprattutto dei bambini.".























