"Lei scrive che chi legge ha in testa una fortissima carta moschicida, dove tutto rimane appiccicato. Ecco io vorrei soffermarmi su quest'aspetto cioè, sui collegamenti e sui legami con le parole, sul fatto che una parola scritta in un libro ne nasconde e ne porta con sé molte altre spesso clandestine, no?". "È una cosa che ho scritto nella nota. Nella nota nei ringraziamenti. Perché in qualche modo mi interessava dire quella cosa che Ortega y Gasset ha scritto sempre bene, che la storia è per l'uomo ciò che la natura è per l'animale. E cioè, la nostra storia sono anche i libri che leggiamo e quindi, ne portiamo dei ricordi. In qualche modo portiamo dei souvenir, delle cartoline, li diamo agli altri ecco, e questo libro è pieno di souvenir che io ho preso in libri di altri e probabilmente, spero anche nei libri miei precedenti".























