Per ora l'unica certezza è che dopo le vacanze di Natale il 7 gennaio gli studenti di materne, elementari e medie in Piemonte torneranno in classe. Potranno farlo quindi anche Anita e i suoi compagni di seconda e terza media, che da inizio novembre protestano contro la didattica a distanza. Per le superiori, invece, resta un grande punto interrogativo. Domenica sera è durata ben oltre la mezzanotte la conferenza tra Governo e Regioni per discutere sulla scuola, ma una decisione non è ancora stata presa. - Io credo che le valutazioni vadano sempre fatte con una grande attenzione all'aspetto epidemiologico e all'aspetto scientifico. Quello che è certo è che non si può mandare a scuola i ragazzi due giorni per poi lasciarli a casa dopo, per cui qualsiasi scelta debba essere fatta, ripeto, attendiamo che la faccia il Governo, che ce la comunichi e poi noi a seconda delle esigenze delle varie regioni, come governatori abbiamo la possibilità di intervenire e lo faremo. Sul fronte vaccinazioni contro il coronavirus, invece, il Piemonte con circa un terzo delle prime 40mila dosi a disposizione già somministrate, è tra le regioni più virtuose. Ma si potrebbe correre molto più veloce se avessero a disposizione più medici e infermieri e il Presidente Cirio lo dichiara senza mezzi termini. È evidente che negli impegni del commissario Arcuri, c'erano quelli di dotare le regioni delle siringhe e di altro materiale, di questo materiale oggi abbiamo scorte interne della Regione che stiamo utilizzando, però c'era anche l'impegno di mandare personale aggiuntivo che al momento non è ancora arrivato. È evidente che più personale aggiuntivo ci sia, più vaccini si possono fare.