I familiari più stretti le sono accanto, la sorreggono. Vuole salutare il marito per l'ultima volta. All'obitorio dell'ospedale di Civitanova Marche è il giorno dell'autopsia sul corpo di Alika Ogorchukwu. Charity Oriachi è tornata dove venerdì lui è stato ucciso senza un perché, a mani nude, da un operaio di 32 anni che ora dal carcere chiede scusa. "Perché ha ucciso mio marito, perché? Prendi mio marito così e lo hai strangolato così. Strangolato forte. Io ho chiesto tante volte, voglio giustizia per mio marito. Questo voglio, justice." Per paura o indifferenza nessuno dei passanti è intervenuto. "Nessuno. Questo fa male molto. Gente guardare. Tutti fare foto, video, così. No, tu devi dare una mano, dici basta. Solo mia figlia adesso, io pensare." Il dolore, la rabbia, l'indignazione, si mescolano. Uno dei familiari associa la morte di Alika alle aggressioni dei neri americani. L'abbraccio di una commerciante, che raccoglie donazioni per la famiglia. Utili alle indagini le immagini delle videocamere del suo negozio. "Erano più o meno cinque o sei persone, c'erano degli anziani, c'era una ragazza molto giovane, che poi è la ragazza che ha fatto il video, e poi c'era un signore molto piccolino che ieri giustamente mi dice: Laura non mi vedi? Io che potevo fare a questo signore? Quindi quello che ho fatto è correre dietro all'assassino e cercare di assicurarlo alle forze dell'ordine." Alika, colpito il capo e schiacciato a terra. L'autopsia chiarisce le cause della morte. Così il medico legale: "Parliamo con il PM, Anche perché sono stati fatti dei prelievi per successive indagini." L'avvocato della famiglia di Alika torna sulle motivazioni con cui il GIP ha convalidato l'arresto di Filippo Ferlazzo, un soggetto violento e con elevata pericolosità sociale. Nell'ordinanza poi, il riferimento al presunto disturbo bipolare di cui soffrirebbe l'aggressore. Una diagnosi che dovrà essere approfondita. "Questo attiene un po' alla ricostruzione del suo profilo ma non incide minimamente sulla sua piena capacità di intendere e di volere al momento del fatto.".























