Ho bisogno di giustizia, chiedo giustizia per mio marito, questo è quello che voglio, il dolore è troppo grande, le parole di Charity Oriachi. "Aiuto per me, per mia famiglia, per questo, non so, questo aiuto a mio marito mio marito è morto, non viene più mio marito tranquillo, giocare con tutti la gente così, salutare tutti quanti ho visto salutava" Suo marito Alika Ogorchokwu, ambulante nigeriano, picchiato, bastonato, ucciso a mani nude da un operaio di 32 anni Filippo Claudio Ferlazzo, ora in carcere, arrestato in flagranza in tasca aveva il cellulare dell'ambulante; omicidio volontario e rapina le accuse. Chiedeva con troppa insistenza l'elemosina alla mia compagna, il pretesto dell'aggressione che avviene alle due del pomeriggio, nel corso principale di Civitanova Marche, c'è chi gira un video con il telefonino per paura o per indifferenza nessuno interviene, il giorno dopo la comunità nigeriana si ritrova qui la fotografia, i fiori, i messaggi contro violenza, razzismo e indifferenza dove Alìka è stato ucciso. In tanti si stringono alla moglie e ai due bambini piccoli. "C'era tanta gente che facevano i video, loro dovevano venire la." ,"Nel suo piccolo non ha mai dato fastidio a nessuno, nel mio parere non si tratta di razzismo però si tratta di violenza." "Quell'italiano che ha fatto morire questa persona deve stare in galera fino alla fine non è che domani esce", " Tutti arrabbiati, perchè non va bene.", "Giustizia è quello che vogliamo perché non siamo animali, guarda cinque anni fa che prendi, ha preso pistole continuiamo a sparare ai nigeriani " Il sindaco di Civitanova incontra la famiglia di Alika, promette il massimo sostegno sociale ed economico e condanna l'indifferenza di chi c'era e non ha fatto nulla.























