"Le vacanze di Natale assolutamente sono brevi, ma sono molto impattanti. Poi, per chi soffre d'ansia ancora di più. Durante le vacanze si incontrano i parenti e i soliti amici che si frequentano non si riescono a vedere o a sentire. Fatto sta che sono brevi ma in questo breve tempo ci sono compiti da fare molto concentrati e poi che succede al rientro? Al rientro a scuola aspetta ai ragazzi delle superiori la prima pagella, e ai ragazzi dell'università, che qua a Niguarda ne incontro tanti, il primo semestre e soprattutto il primo anno di università è molto triggerante, come dicono i ragazzi. Porta ancora più ansia del solito. Siamo nel presente più possibile, non rimaniamo soli nella nostra astrazione, i ragazzi hanno bisogno di continuare a contattarsi e vedere concretamente cosa davvero possono fare per gestire l'ansia. Se è una cosa concreta, pratica, comportamentale, tipo: mi metto e faccio un po' di compiti, oppure è una questione proprio di comunicazione, di confronto e conforto con i propri pari". "Cosa possono fare genitori e professori per aiutare questo rientro a scuola?". "Noi genitori siamo molto iper investiti nel nostro ruolo, ultimamente sempre di più, la cosa migliore è fare un passo indietro, ovvero notare l'ansia dei nostri figli, notarla, essere in ascolto, essere presenti, a disposizione quando serve, ma non fare troppo, perché è un attimo cascare nella trappola dell'ansia per l'ansia. E i ragazzi la sentono, e la nostra ansia degli adulti crea ansia ai giovani, quindi ok, dare fiducia e avere fiducia che comunque le cose, un po' alla volta, se con impegno e con consapevolezza di quanto serve fare, possano andare in porto. E i professori, lì loro fanno il meglio che possono. Una cosa è certa, potrei dire cosa serve ai ragazzi in merito ai professori, io ho notato, sia per le superiori che per gli universitari, che non osano chiedere aiuto ai professori, non osano comunicare coi professori, e un 50% almeno delle complicazioni che si sono create nel corso del percorso scolastico si sono poi sciolti, questi nodi, proprio grazie alla comunicazione e al contatto che hanno creato i ragazzi, o via mail, perché c'è anche questa possibilità, oppure parlandoci direttamente chiedendo un colloquio con i professori".