Banchi lontani l'uno dall'altro, mascherine, guanti, obbligatori per chi vende, raccomandati per chi compra. Distanza assicurata con metodi artigianali ma efficaci. Dopo 42 giorni di stop forzato, alle 7 del mattino riparte il mercato di porta Palazzo nel centro di Torino, simbolo di una fase due tanto attesa. È una bella notizia sicuramente. Le difficoltà ci sono perché siamo un grande mercato e speriamo che rimaniamo un grande mercato. Sono 250 mila le aziende che oggi ripartono in tutto il Piemonte, 80 mila solo a Torino. Qui siamo nella sartoria della pattern di Collegno, appena fuori città, impresa di progettazione, sviluppo e produzione di linee di abbigliamento. Divisori in plexiglas e distanziamento sociale, in pochi giorni la direzione ha messo a punto un piano per riprendere velocemente la produzione. Si riparte, squadra al 50%, turnazione, mascherine per tutti, gel igienizzante, temperatura all'ingresso. Questo il modo con cui ripartiamo oggi. Di nuovo in centro, a metà mattina, ecco i cancelli delle OGR che si spalancano, dopo quasi due mesi, in una manica gli incubatori di startup, nell'altra il covid Hospital, inaugurato 3 settimane fa. Un'apertura doppiamente simbolica, qui le OGR Tech, le Officine Grandi Riparazioni per la tecnologia, la ricerca, l'innovazione, dall altro lato, le Officine della Grande Riparazione di quello che è ill bene più prezioso che abbiamo al momento: la salute. Un'area ospedalizzata che spero tornerà presto, ad emergenza passata, sulla sua parte culturale. Le strade sono di nuovo popolate, in giro c'è tanta gente. Questo, in effetti, preoccupa un po', ma era tanta la voglia di ripartire dopo un tempo sospeso. La preoccupazione c'è, la preoccupazione a fronte del fatto che siamo ancora in emergenza sanitaria, quindi io ho piena fiducia nei torinesi che rispettino le regole e che siano responsabili, è altrettanto vero che abbiamo bisogno di risposte da parte del Governo, ad esempio sui temi della ripartenza economica da parte della Regione per quanto riguarda l'efficacia e la velocità dei tamponi e test sierologici, cioè noi faremo la nostra parte, ma anche le istituzioni devono accompagnare in questa fase sul monitoraggio della situazione sanitaria.