"Sweet Paprika e Hot Paprika diciamo che sono le due anime di Paprika, che è la protagonista di questa storia. Insieme all'editore ero indecisa se farla, diciamo, un po' più esplicita oppure un po' meno esplicita, allora ci siamo detti: ma perché non le facciamo tutte e due? E praticamente questo è il racconto del perché sono nate le due versioni. Tra l'altro siamo molto contenti di questa scelta e anche dell'internazionalità, diciamo, di Paprika che da poco è stato anche annunciato che arriverà anche in Giappone. Siamo molto eccitati, non vediamo l'ora. Sweet Paprika è una lettera d'amore ai manga. Non è un manga, è un fumetto. È un fumetto in italiano, nato in Italia ma è realizzato cercando di strizzare l'occhio al Giappone in molti aspetti. In Sweet Paprika si parla di una donna, che è Paprika, che è una diavoletta ma è come qualunque ragazza umana. Praticamente lei nella vita di tutti i giorni è una vincente, sa cosa vuole ma poi quando si tratta dei suoi sentimenti, della sua felicità, diciamo che è bloccata per via della sua infanzia, di un'infanzia molto rigida che ha avuto col padre, di alcune relazioni che non sono finite bene nella sua vita precedente, una in realtà. Quindi, lei diciamo che ha questo blocco per cui si sente sempre, come posso dire, giudicata, soprattutto nell'esprimere la sua sessualità. Questo per una questione, proprio, di come è stata cresciuta. Vuole parlare a donne e uomini e vuole parlare soprattutto, semplicemente, di una storia dove la protagonista capisce chi vuol essere davvero e come essere felice finalmente. Mi piacerebbe somigliarle però in certi aspetti sì, anche lei è molto introversa come me, è una persona che magari sul lavoro sembra super sicura di se poi nel privato è più timida. Quindi, forse in queste cose mi ci rivedo. Napoli mi sembrava il posto perfetto per la conclusione di Sweet Paprika 3, perché comunque Paprika aveva bisogno di tornare alle sue origini, sia per fare chiarezza con se stessa sia per chiudere definitivamente alcune questioni in sospeso, diciamo così. È un viaggio, diciamo, quasi di scoperta di se stessa, ecco".























