La gioia di essere arrivati in Italia. L'abbraccio di due sorelle che non si vedono da 5 anni. Tamad ha lasciato l'Iraq nel 2018 con la sua famiglia, moglie, sei figli per 5 anni ha vissuto in campi profughi in Grecia. Adesso sogna che i suoi bambini possano andare a scuola. "È il giorno più bello della mia vita. È una grande gioia arrivare qua" ci racconta. Aeroporto di Fiumicino, dalla Grecia e dal Libano sono arrivati due aerei con a bordo in tutto 73 rifugiati portati in Italia tramite corridoi umanitari, organizzati dalla Comunità Sant'Egidio, le chiese protestanti italiane, in accordo con i Ministeri Dell'Interno e Degli Esteri. "Questi corridori sono una risposta alla tragedia di Cutro, perché sono una via legale che impegna la società civile italiana, assieme alle istituzioni italiane, di far viaggiare in sicurezza persone che vivevano nei i campi profughi". Ad aspettarli alcuni parenti ma anche chi li aiuterà a cominciare una nuova vita. "Noi li accoglieremo in una casa che ci è stata lasciata in dono da una signora che ha voluto assolutamente accogliere, cioè ci ha lasciato come testamento quello di fare accoglienza". Abdullah è arrivato in Italia dalla Somalia nel 2021, a sua volta con un corridoio umanitario, oggi è qua per accogliere chi ha fatto il suo stesso percorso. "Sono contento e mi da la felicità che le persone come me che erano, adesso avranno un bel futuro qua in Italia". Dal 2016 sono oltre 6 mila le persone che grazie ai corridoi umanitari hanno potuto raggiungere in sicurezza l'Europa. "I corridoi umanitari sono un modo per arrivare in legalità e sicurezza, non può essere l'unico modo. Come chiese facciamo la nostra parte ma devono essere i Governi e gli stati europei, il Governo italiano a fare ora la loro".