Spesso si aspetta troppo per un tampone, con esiti gravi, come nel caso di Maria Fardella, una ragazza di Napoli che ha 28 anni, ammalata di sclerosi multipla, ci racconta che ha iniziato ad avere la febbre il 27 marzo. Poiché ammalata di questa grave patologia, qualche giorno dopo, purtroppo, le si bloccano le gambe. Ho iniziato a non sentire più le gambe finché si sono proprio bloccate. Così ho contattato il mio neurologo, dove anche lui mi ha detto di richiedere urgentemente il tampone. In questa situazione il medico di famiglia fa una prima richiesta al telefono, poi una seconda via e-mail, ma nulla si muove per giorni e giorni. Intanto, per Maria è importante sapere se ammalata di covid, perché nella ricaduta della sclerosi per sperare di recuperare, bisogna agire presto con dosi di cortisone durante i primi giorni di sintomi e il cortisone, le dice il suo neurologo, si può somministrare solo se si è negativi al tampone. Alla fine la ragazza si rivolge ai social e a un'associazione che si chiama "Parla con me" che di solito si occupa di violenza di genere, ma certamente non si tira indietro davanti a questa richiesta di aiuto. Finalmente le praticano il tampone, ma adesso c'è ancora da aspettare le dicono. Le risposte le avrò non prima di 5 giorni che se li sommiamo agli altri 20 giorni sono un po tanti per tutti i problemi di salute che ho. Io se non faccio urgentemente il cortisone io rischio di non camminare più. Il mio appello è che non è giusto che io ho aspettato 20 giorni per fare il tampone e non è giusto che debba ancora aspettare altri 5 per avere la risposta. Se è negativo facendo io questa terapia di cortisone spero di tornare alla mia normalità, perché poi se non ritorno alla normalità, lei mi dice io con chi me la devo prendere?.