Un no deciso alla riforma della Giustizia così come è stata descritta dal governo e no alla separazione delle carriere. È questa la posizione dell'Associazione Nazionale dei Magistrati al termine del congresso nazionale che si è svolto a Palermo. La critica legittima ai provvedimenti giudiziari, si legge in un passaggio alla mozione finale votata all'unanimità, deve muovere dal rispetto reciproco dei poteri. È dannosa quella che non parte dalle motivazioni di un provvedimento ma che sia fondata sulla ricerca nella vita privata di un magistrato. Il presidente della ANM Giuseppe Santa Lucia definisce un successo questa tra regioni di dibattiti molto animati e produttivi. "La magistratura che ha ritrovato la voglia di esserci di parlare di confrontarsi insieme e all'esterno. Io ringrazio veramente tutti coloro che hanno prestato attenzione al congresso, Accademia, avvocatura, esponenti politici. È una mozione congressuale importante che dimostra consapevolezza della magistratura del suo importantissimo ruolo dei doveri che questo ruolo comporta nei confronti della cittadinanza e della comunità tutta. Questa ricostituzione ha ancora molto da dire non va toccata almeno per quanto riguarda la giurisdizione".























