Da Villa San Giovanni a Messina arriva la prima nave dall'entrata in vigore della contestata ordinanza comunale che impone a chiunque intende fare ingresso in Sicilia, a piedi o a bordo di un mezzo di trasporto, l'obbligo di registrarsi sul sito del comune almeno 48 ore prima della partenza e di attendere il nullaosta. Sbarcano perlopiù pendolari, soprattutto medici e infermieri che vivono in Calabria e lavorano in Sicilia e ogni giorno attraversano lo Stretto per prestare servizio. A terra, accanto alle forze dell'ordine li attende il Sindaco di Messina, Cateno de Luca, ormai da settimane sulla questione dei controlli sullo Stretto in aperto scontro con il Viminale, che lo ha prima denunciato per vilipendio, per le accuse di depistaggio di Stato mosse dal primo cittadino sulle cifre dei passeggeri autorizzati a passare, e ora ha chiesto e ottenuto l'annullamento della nuova ordinanza sulla registrazione degli spostamenti. Il provvedimento sul quale avevano espresso parere negativo, definendolo un abuso anche gli altri sindaci siciliani, per il Consiglio di Stato è un provvedimento illegittimo “perché contrario alla gestione unitaria della crisi che punta proprio ad evitare”, si legge nella sentenza, “che interventi locali possano vanificare la strategia complessiva di gestione dell'emergenza e limitare le libertà costituzionali”. “Chi non si è prenotato non può passare,” ribadisce però il Sindaco, che difende la sua linea. Tutti i percorsi istituzionali li abbiamo fatti, però purtroppo, come abbiamo detto e ribadisco, è scattato poi il silenzio assordante.