Mai negli ultimi 10 anni in Italia così tanto suolo era stato bruciato dal cemento. Edifici e infrastrutture ricoprono ormai 21.500 chilometri quadrati di suolo nazionale e un quarto di questo suolo consumato riguarda i soli edifici. Parliamo per capire di un territorio grande quanto l'intera Liguria. Sono i dati preoccupanti forniti dal Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente e contenuti nel rapporto annuale dell'Ispra, Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale. Torna a crescere il consumo di suolo nel nostro paese. L'ultimo rilevamento parla di 70 chilometri quadrati di nuove coperture artificiali in un solo anno, cioè 2 metri quadrati al secondo. Le cause, l'espansione urbana, che rendendo il suolo impermeabile, provoca la perdita di aree verdi e di biodiversità. A livello regionale la Valle D'Aosta è la regione con il minor consumo di suolo. La Lombardia è la maglia nera. Tra i comuni Roma, anche quest'anno, consuma più suolo di tutte le altre città italiane, seguita da Venezia, Milano e Napoli. Gli edifici aumentano costantemente, oltre 1.120 ettari in più in un anno, come dire 1.600 campi di calcio. La soluzione? Ristrutturare gli edifici e costruire in maniera sostenibile le infrastrutture. "La relazione di sostenibilità, che è obbligatoria per tutti i piani di fattibilità tecnico economica fatti secondo questo approccio, spero sia un segnale che resterà nella legislazione e cambierà come in parte già sta cambiando il modo di disegnare le infrastrutture.".























