Era nell'aria e alla fine il cerchio intorno a Benno Neumair si è chiuso, è in carcere in attesa della convalida del fermo con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. I corpi dei genitori Laura e Peter non sono ancora stati trovati, ma da giorni il racconto di Benno lasciava molti dubbi. Il trentenne istruttore di fitness si sarebbe presentato in procura, accompagnato dai suoi legali, dopo aver saputo che gli sarebbe stato notificato un provvedimento di fermo molto articolato. Benno, secondo le ricostruzioni, sarebbe arrivato davanti ai magistrati in piena notte e ora si trova nel carcere di via Dante a Bolzano. Lunedì l'udienza di convalida. Secondo una nota diffusa dalla procura, nel corso delle indagini sono stati acquisiti alcuni nuovi elementi che hanno accelerato l'esito e chiuso il cerchio. Qualcosa, insomma, è cambiato e in fretta. Quando è stato sentito come testimone c'erano infatti molti punti che non tornavano nella sua ricostruzione, ma evidentemente mancava qualcosa. Il più grande dubbio era il buco di mezz'ora nel suo alibi. Il suo telefonino, infatti, era rimasto staccato dalle 21.32 alle 21.57 la sera del 4 gennaio, la sera in cui sono scomparsi i suoi genitori. Il trentenne, però, si è sempre detto tranquillo e soprattutto innocente: "capiranno che io non c'entro niente", aveva confidato ai suoi avvocati.