"Meglio così che abbiamo prolungato il coprifuoco e speriamo duri ancora per diverso tempo". "Io penso, personalmente, che sia una cosa giusta, però dovrebbe essere definita meglio, nel senso che è lasciata un po' al libero arbitrio di chiunque". "Ripartire è un attimo, un momento di gioia, un sollievo. È sicuramente il primo passo, un attimo, per tornare alla normalità insomma". "Non so, è un'esperienza quasi nuova". La maggior parte dei trentini apprezza la decisione del Presidente della Provincia Autonoma, Maurizio Fugatti, che consente a chi va a mangiare al ristorante di lasciare il tavolo alle 22 e non prima. La deroga è consentita per il tempo strettamente necessario secondo il tragitto più breve tra l'esercizio di ristorazione e il luogo di destinazione, e in caso di controlli bisogna esibire la ricevuta del ristorante o compilare un'autocertificazione. Una decisione giusta per chi va a cena fuori, ma che incide poco sulle sorti dei ristoratori. "Ciò che cambierebbe realmente, e quello che comunque tutto il comparto della ristorazione sta chiedendo, è che dalle 22 alle 23 non cambia tanto, quindi...chiaro che qua in Trentino si ha una possibilità di trattenersi un pochino in più. È vero che qua al Nord si cena un po' prima, però noi crediamo che sia più consono spostare il il coprifuoco alle 23, perché fondamentalmente di un'ora non cambia tantissimo". "Siamo partiti molto sprint, è stata una bella riapertura, però siamo fiduciosi ecco, siamo fiduciosi a fare molto di più, perché ora ci dobbiamo riprendere un po' quello che abbiamo un po' lasciato indietro". La richiesta, dunque, resta di chiudere almeno alle 23 e per le zone di montagna la possibilità di poter stare all'interno. "Bisognava prevedere, essendo comunque anche Trento una città di montagna, di potere, al limite, mangiare all'interno, distanziando del doppio le persone o trovando la formula, però poterle lasciare entrare a mangiare dentro".