Aumentano casi focolai per la quinta settimana consecutiva, ma crescono anche i tamponi, 113 mila, il numero più alto di sempre. Dei test effettuati l' 1,5% è risultato positivo, rapporto che non è aumentato di molto rispetto ai giorni precedenti. Secondo l'ultimo monitoraggio dell'istituto superiore di sanità aggiornato al primo di settembre sono quasi 1.800 i focolai attivi in Italia, di cui 649 nuovi. L'Rt si assesta di poco sopra l' 1 considerata soglia di sicurezza. 1.733 nuovi contagi, erano stati 1.397 giovedì, 11 i morti e 121 ricoveri in terapia intensiva. Non c'è però alcuna congestionie negli ospedali, ha assicurato il direttore della prevenzione del ministero della salute Giovanni Rezza. E in effetti, se confrontiamo i dati delle scorse ore con quelli in pieno lock down, notiamo che pazienti nei reparti intensivi corrispondono allo 0,4% dei totali dei positivi, erano il 4,5 lo scorso 4 aprile. É cambiata, poi, secondo gli esperti, anche la dinamica di trasmissione con un'emergenza di casi associati ad attività ricreative, ludiche e luoghi di aggregazione sul territorio nazionale ed estero. Questo giustificherebbe il calo dell'età media, oggi, a 32 anni. Osservati speciali ancora i rientri dalle vacanze, 117 pugliesi sono risultati positivi dopo essere tornati da Malta, Grecia, Spagna, Croazia, ma soprattutto da Sardegna, da dove arrivano 59 di nuovi contagiati. Nessuna Regione ha registrato 0 casi, è lo stesso viceministro Sileri a smorzare la tensione. La curva è sì in crescita, ma la situazione non è critica, per Sileri il virus probabilmente circolerà in maniera più veloce in autunno, ma l'Italia è preparata per far fronte all'emergenza che non sarà aggressiva come febbraio, marzo.