Purtroppo, 3 mesi di chiusura nel nostro settore sono veramente tanti, soprattutto nell'alta stagione, come siamo adesso. Messaggi e chiamate di clienti che aspettano la riapertura, il lavoro non mancherà quando accadrà, ma ripartire dopo il Coronavirus sarà un nuovo inizio pieno di incognite. Patrizia Benghi, 10 anni fa, con alcune socie, ha investito in questo centro estetico a Bologna, una scommessa imprenditoriale vinta, ora, però, che l'attività è avviata, molte cose cambieranno: il modo di lavorare, innanzitutto, e poi ci saranno le conseguenze economiche della lunga chiusura. Apriremo, mi hanno detto, il primo di giugno, con delle normative di sicurezza molto più più elevate: la distanza verso la cliente, ci viene chiesto di indossare anche determinati indumenti, come le mascherine, per chi ha i capelli lunghi, anche il cappellino e eventualmente, per chi usa gli occhiali anche la mascherina, quella trasparente, che viene messa sopra. Noi, dobbiamo indossare il camice e i guanti che dobbiamo cambiare dopo che abbiamo servito un cliente. Lavoriamo, da sempre, con l'autoclave che è una macchina che oggi come oggi poche estetiste hanno. Tutti gli strumenti che vengono a contatto con i clienti, vengono imbustati e messi dentro a questa macchina, quindi, sterilizzazione al 100 per cento. Non è ancora obbligatorio. Cambierà nel profondo il vostro lavoro.. Sì, cambierà, sarà sicuramente un modo di lavorare molto più complicato. Poi, anche perdita di lavoro, e considerate che quando poi il cliente esce noi dobbiamo arieggiare, dobbiamo tenere aperte le finestre 10 o 15 minuti tra un cliente e l'altro, dobbiamo pulire tutto, al di là di quello – ripeto – che normalmente abbiamo sempre pulito. Anche il discorso della persona che è alla reception, sarà molto complicato perché addirittura ci hanno detto che chi entra senza la mascherina e i guanti, dobbiamo dare mascherine e guanti, addirittura dobbiamo anche provare la febbre. Il tasso di lavoro lo perdiamo. Questo calo di fatturato che vi aspettate, in qualche modo sarà ammortizzato da un aumento del tariffario per il cliente? Assolutamente no. Andare ad aumentare i prezzi vorrebbe dire creare dei problemi, aggravare di più una situazione che anche gli altri fanno fatica a sostenere. Se non si interviene con qualche aiuto, strutture come la nostra, che non è piccola, è un medio piccolo, chiude. La situazione è drammatica e siamo in tanti, siamo veramente in tanti a non sapere come fare.