Si partirà giovedì nel solo aeroporto di Milano Malpensa per questioni di spazio, ma non è quella di tracciare gli eventuali positivi in aeroporto evidentemente la strategia che segue la regione Lombardia per arginare i cosiddetti contagi da rientro, piuttosto di potenziare la rete territoriale in modo da consentire fino a 5000 tamponi in più al giorno, dice l'assessore regionale al welfare Giulio Gallera, reduce da un recente infortunio mentre giocava a padel. All'aeroporto di Malpensa dovrebbe essere questa. A Nord degli arrivi, attiguo all'uscita numero uno, l'area individuata per effettuare i tamponi. Qui saranno montate quattro tensostrutture, ci saranno tre accettazioni e i passeggeri provenienti dai cosiddetti Paesi a rischio verranno sottoposti ai test. Circa 500 tamponi al giorno, previa prenotazione. Un numero tutto sommato esiguo se si considera che nella sola giornata di oggi i viaggiatori in arrivo da Grecia, Spagna, Croazia, Malta sono circa 4150 solo in questo scalo. E allora? Restano le prescrizioni già in vigore, e cioè quella di contattare l'Ats di competenza, registrarsi sul sito o prenotare un tampone entro le successive 48 ore, oppure se lo si è già fatto nel Paese di provenienza nelle 72 ore precedenti alla partenza, comunicare sempre all'Ats il risultato. Nel frattempo nessun obbligo di quarantena. I tempi saranno da capire. Negli ultimi giorni alla sola Ats di Milano sono arrivate oltre diecimila richieste. Molti passeggeri rientrati in Italia sono in attesa. Resta poi la questione legata a chi proviene dalle aree a rischio, ma fa scalo in altri Paesi prima di atterrare in Italia.