Mi trovo in Sardegna, due settimane fa sono tornato e mi sono messo in auto-isolamento perché, appunto, un mio compagno di stanza aveva avuto la febbre, però nessun sintomo, una semplice influenza. La loro quarantena si potrà dire conclusa solo con la conferma della negatività al virus. Le migliaia di siciliani tornati a marzo da altre Regioni o dall'estero, lasciano la propria casa solo per rispondere alla convocazione dei medici e sottoporsi al tampone obbligatorio, come l'isolamento che hanno dovuto rispettare. Anche a Palermo, per motivi di sicurezza, l'esame si svolge all'esterno di due strutture ospedaliere. A tutti viene richiesto di venire qui da soli in auto e di attendere, nel parcheggio, il proprio turno per sottoporsi al tampone. I dati vengono raccolti in questa sorta di ufficio da campo e i pazienti rispediti a casa in attesa dell'esito. Io sono stato a Budapest e sono torno il 14 marzo, il fatto dell'auto-quarantena mi sembra una cosa giusta da fare, per gli altri soprattutto, anche perché una persona può infettarne praticamente un milione. Il lavoro di medici e infermieri proseguirà fino a quando tutti i siciliani tornati da fuori a marzo e registrati sul sito, verranno esaminati. Ci siamo fermati, incessantemente, solo di qualche ora per i reagenti che dovevano arrivare ai laboratori che devono processare i tamponi. Stiamo dando il meglio e grazie sempre ai cittadini che ci aiutano non soltanto a dirci grazie, ma ad essere responsabili di mantenere quelle che sono le direttive. Solo così riusciremo in poco tempo, spero, ad abbattere questo tsunami.