Io direi che siamo ormai al limite. Ma non solo per noi produttori, parlo anche per tutti i ristoratori, che hanno sicuramente avuto una perdita ingente, due mesi di fermo così. Sui colli trevigiani la produzione di Prosecco non si ferma, ma i prossimi mesi per il settore si preannunciano difficili. Il lock down dovuto alla pandemia da coronavirus per le aziende venete del vino si traduce in una perdita del 25% del fatturato a causa della chiusura di bar, ristoranti, enoteche, alberghi e agriturismi. L'export e la grande distribuzione reggono, ma se la ripartenza slitterà oltre il mese di maggio i bilanci delle aziende subiranno perdite ingenti. Grazie alla grande distribuzione, per fortuna, anche la nostra azienda sta lavorando è chiaro, la gente pranza e cena in casa, e direi che si permette anche qualche bicchiere in più di vino, però non può compensare quello che si perde in tutto il mondo della ristorazione. Perché la ristorazione, sappiamo, italiana e anche nel mondo è sempre stato il grande veicolo che ha promosso e che ha fatto conoscere tutto quello che è il mondo del vino italiano. Dei 650 mila ettari a vigneto nazionali, 100 mila sono in Veneto. La regione produce più del 25% dei 46 milioni di ettolitri imbottigliati ogni anno in Italia. La liquidità delle aziende inizia a scarseggiare, gli imprenditori veneti del vino chiedono al Governo interventi immediati per salvare i posti di lavoro. Ci auguriamo che questo finisca al più presto. Però poi, naturalmente, se si protrarrà nei mesi credo che dovremo affrontare al momento che si presenterà appunto questa chiusura, con degli interventi con degli interventi urgenti, naturalmente, per poter far andare avanti l'attività. A rischio anche la vendemmia 2020. La manodopera straniera non c'è più. Con la pandemia molti lavoratori sono rientrati nei Paesi di origine. Supereremo con la nostra forza lavorativa, le famiglie, il mondo della del vino, il mondo della viticoltura, una volta la vendemmia era una vendemmia familiare, si coinvolgevano tutti. speriamo che non manchi la manodopera per la vendemmia prossima, ma speriamo che per settembre le cose siano un attimino diverse.