Che i numeri ufficiali di malati di Covid-19 non siano quelli reali è cosa ormai nota. Esiste un numero sommerso di pazienti a cui non è mai stato fatto un tampone, ma che hanno tutti i sintomi del coronavirus, e sono la maggioranza. Sfuggono alle statistiche ufficiali, spesso combattono la malattia nella solitudine delle proprie abitazioni, curati a distanza dai medici di base. Ma quanti sono? A provare a dare una risposta a questa domanda per la prima volta sono stati alcuni medici di Bergamo e di Milano, che nelle rispettive città hanno avviato un'indagine interna per censire i malati di Covid-19 non ospedalizzati. “È emerso che alla data del 4 aprile quasi il 7% della popolazione dai quindici anni in su avrebbe avuto o aveva in corso al momento la malattia. Possiamo considerare comunque grossolanamente che più o meno il 90% dei malati non erano stati in ospedale”. A Bergamo è stato il dottor Buzzetti a coordinare l'indagine su un campione di circa 100 mila pazienti. In America indagini come questa vengono definite quick and dirty, veloce e sporca, eppure restituisce una fotografia piuttosto chiara della reale diffusione della malattia. “Al 4 aprile i dati ufficiali ci dicevano più o meno che 8 persone su mille in Lombardia, anzi in provincia di Bergamo, circa 8 persone su mille, erano stati ammalati. Bene, noi abbiamo stimato quasi 67 – 68 mila, che significa circa 7 – 8 volte tanto”. Percentuali simili anche a Milano e provincia, dove l'indagine è stata condotta anche qui dai medici di base, coordinati dal dottor Irven Mussi su 30 mila assistiti. Fino al 1° aprile l'86% dei casi a Milano città era stato gestito a casa, sfuggendo quindi a ogni statistica, mentre in provincia si è trattato dell'82%.